La serata è stata decisa e organizzata dall'ANPI (vedi locandina ) con la collaborazione del C.M.D.L.
Siamo orgogliosi della riuscita di questo libro e del successo che sta riscuotendo fra gli addetti ai lavori. Giornali come Repubblica, il Fatto Quotidiano, L'Unità, emittente televisiva LA7, hanno dato spazio alla nostra amica giornalista esaltandone le doti comunicative e le capacità di come abbia saputo trasmettere al lettore storie e vicissitudini ed emozioni raccolti nei vari presidi sparsi sul territorio. Per chi non avesse letto ancora il libro, sappiate che l'autrice ha girato mezza Italia per raccogliere tutto il reportage. Questo non è un libro nato fra quattro mura e comodamente seduti su una sedia. No , per realizzarlo ha dovuto girare mezza Italia. Come una cronista che si rispetti, ha consumato le suola delle scarpe per andare nei luoghi dove la lotta si era radicalizzata, dove c'era da raccogliere testimonianze, interviste. Ha preso treni ed aerei. Ha girato per le varie città d'Italia. Visitato fabbriche e conosciuto centinaia di persone.
Oltre alle storie che vengono narrate (che fra l'altro una ci riguarda molto da vicino, nel libro si parla della lotta svoltasi in Novaceta), c'è una intervista a Luciano Gallino, uno fra i più autorevoli sociologi del lavoro nel nostro paese. Le risposte che il sociologo ha rilasciato alla giornalista, ci fa capire come e perché il mondo del lavoro sia entrato in una crisi, che per i suoi aspetti e dimensioni sembra quasi... irreversibile.
Citiamo solo alcuni stralci dell'intervista, dove la giornalista pone delle domande al professore che ne dà risposte.
-Giornalista:
"Professore, le manifestazioni degli operai sono sempre state nelle piazze. Due anni fa però i lavoratori hanno aperto la cosiddetta stagione dei tetti. Qual è stata la molla che li ha spinti verso l'alto?"
-Sociologo:
"i lavoratori sanno benissimo che una notizia che non compare in tv non esiste. Oggi l'informazione è tutta in televisione e salire sui tetti è lo strumento per essere presente nel mezzo di informazione dominante. Se la modernità della comunicazione è la tv e in subordine la rete ,persone sull'orlo della disperazione, perché non hanno interlocutori e vedono che lo stesso sindacato fatica ad accogliere le loro richieste, ricorrono a questo mezzo dei tetti, che assicura almeno per qualche giorno un po' di visibilità. Non è detto che si ottenga sempre il risultato sperato, ma ogni tanto potrebbe funzionare, magari qualche politico si attiva. Il ricorso al tetto non è comunque un buon segnale".
-Giornalista:
"si citano sempre le cifre:400.000 cassa integrati in Italia, la disoccupazione aumenta al 10%. Dietro a ognuna di quelle cifre c'è una persona con propri desideri, sogni, aspettative, rapporti familiari e di amicizia. Ma nessuno ne parla. Quando abbiamo in cominciato a considerare la persona solo come un numero o peggio ancora, come ha scritto lei, solo come una merce?".
-Sociologo:
"c'è un grande processo storico che riguarda l'alternanza di mercificazione e de-mercificazione. Per larga parte dell'Ottocento e dell'inizio del Novecento il processo è stato quello di mercificare il lavoro, considerarlo una merce come le altre. Il che vuol dire che se la merce è abbondante viene pagata poco, se è scarsa, magari attraverso vie artificiali come la sindacalizzazione, viene pagata di più. Nel dopoguerra, in Europa occidentale nei primi 35 anni c'è stato un grosso processo di de-mercificazione. Sono stati considerati diritti che prima non erano riconosciuti: il sistema sanitario nazionale non esisteva, si è introdotta l'indennità di disoccupazione, si è stabilito il diritto ad essere considerati come persone dentro le fabbriche. E' stato un trentennio di de-mercificazione. Per citare solo un caso: nel 1944 la ricostituenda Organizzazione internazionale del lavoro riscrive lo statuto e nel primo articolo dice che il lavoro non è una merce. Questo messaggio ha improntato la politica e l'economia per 30 anni. Negli anni 80 c'è stata una controffensiva nei confronti delle conquiste del lavoro, una nuova ondata legislativa che è andata verso la mercificazione. In Europa non esisteva il lavoro in affitto che è il simbolo più sgradevole del lavoro ridotto a merce: ti usano per due giorni e vieni affittato da una azienda a un'altra. In Italia più che in altri paesi si afferma questo principio, sancito dal pacchetto Treu del 1997 e riconfermato nel 2003, con la legge che porta a oltre 40 le tipologie di lavoro possibili. Nonostante in Italia esista una pattuglia abbastanza agguerrita di giuristi del lavoro che hanno dichiarato che il lavoro non è una merce, quest'idea ha fatto comunque presa nella cultura politica. I diktat di Pomigliano e Mirafiori ne sono un esempio, fondati sull'idea che il lavoro è totalmente una merce e in quanto tale viene valutato sul centesimo di secondo: nell'accordo su cui c'è stato il referendum, su 34 pagine almeno 19 sono dedicate alla metrica del secondo, al come si lavora secondo per secondo, come si devono regolare i movimenti, come si usano i macchinari. La politica ha sostenuto questa mercificazione".
La recensione fatta dagli addetti ai lavori parla esclusivamente di un libro ben riuscito, perché la scrittrice ci ha messo l'anima nel realizzarlo, perché è stata capace di trascrivere in lettere tutte quelle emozioni e sensazioni che ha raccolto durante le interviste. Sono 10 capitoli che racconta, 10 storie piene di drammi e sofferenze. Una di queste storie le appartiene, perché anche lei da 3 anni è una lavoratrice-precaria. Nei ringraziamenti che fa al termine del libro, ci sono alcuni passaggi che determinano la grinta e la tenacia di questa professionista e prima di passare ad altro vogliamo chiudere con una sua riflessione: -"ci siamo chiesti mille volte se valesse la pena continuare a fare i giornalisti, perché il confine fra passione e pazzia può essere molto labile. Questo libro è anche la mia risposta a quella domanda : si, ne valeva ancora la pena, grazie a persone come voi". Solo una donna poteva "partorire" un libro di questo valore;
en bas le chapeau, elle est la dame Michela Giachetta
Vi invitiamo a leggere il libro.
I dubbi, le migliaia di domande senza risposta che si fanno gente come noi cassa integrati caduti in "disgrazia", li troviamo in luminari esperti come il professore Luciano Gallino che ci danno quantomeno delle risposte, che ci prendono per mano e ci indicano quali percorsi intraprendere. Queste sono le persone che dovrebbero leggiferare e che per titolo potrebbero governarci, non come questi fottuti tecnici-politici, che non sanno fare neanche la pipì nel vasino, lesti solamente a tassare, a tartassare gente come noi che è ormai giunta alla canna del gas!!!!!!. Gli obbiettivi di questi "governanti" sono solamente impoverire sempre di più la gente, renderla talmente povera da non riuscire più ad alzare la testa, renderla in schiavitù, solo così potrebbero avere il controllo di ogni libero cittadino. Tasse, solo tasse; accise sulle benzine, aumenti dell'iva, nuove tasse come l'imu, aumenti di ticket sanitari. Questi fottuti tecnici-politici non hanno ancora pensato che potrebbero con un decreto-legge abligare ad ognuno di noi a "donare" un litro di sangue al mese, così, tanto per fare altra cassa....... Mettere invece una patrimoniale sul ceto ricco, no!?. Ma stiamo scherzando? Tagliare tutti quegli sprechi di cui si nutrono tutti indistintamente, politici, parlamentari, ministri, segretari, sotto segretari, auto blu, buvette per ricche colazioni, viaggi gratis, rimborsi, milioni e milioni di euro ai finanziamenti dei partiti ad uso e consumo personale, (vedi gli ultimi avvenimenti di chi "ce l'aveva duro".....).
Non avete idee, non state facendo nulla per uscire da questa disperazione. Voi emeriti "ministri" non pensate che inasprire sempre di più questa morsa, non pensate minimamente alla povera gente, a chi cade in disgrazia, a chi si ammala di tumore e di conseguenza perderà il posto di lavoro, perché dovrà curarsi con farmaci che non li faranno stare in piedi e quindi inabile al lavoro, senza avere la ben che minima assistenza dagli enti previdenziali? No, non ve ne fotte niente. Non pensate ai cassa integrati che hanno problemi giorno per giorno di trovare dei soldi per comprare qualcosa da mangiare, di cui nutrirsi!!. "Cari" ministri del governo Monti, Fornero, Passera, Catricalà, Griffi, Cancellieri ecc., sapete quanti milioni di italiani vivono in queste condizioni? Sapete cari signori ministri-tecnici che un rapporto dell'EURES 2011 ( SERVIZI EUROPEI PER L'IMPIEGO ) afferma che la disoccupazione causa un suicidio al giorno? Sapete che da gennaio ad oggi ( 15 aprile 2012 ) si sono suicidati 23 imprenditori?
Siete lontani anni-luce per capire i problemi di chi non riesce a sbarcare il lunario. Forse colpa dei vostri redditi milionari che vi offuscano il cervello e che non vi fanno capire cosa sono le necessità? Vorreste essere equi, ma siete peggio degli strozzini. Credete di "fare" e di "agire" per il nostro bene? Ma gli usurai di fronte a voi sarebbero solo dei dilettanti. Un consiglio, se vi mandano a casa, e se i vostri affari andranno male, credete, avete la stoffa e le capacità di fare questi due ultimi "mestieri" degni di voi.
Ci piace immaginarli così i nostri
tecnici-politici, mentre che
governano e mangiano festosamente
(vedi riquadro).
Si è cosi che ce l'immagginiamo, perché è solo questo che sanno fare, nient'altro che niente,
MANGIARE E FOTTERE IL PROSSIMO!!!!!
Vi segnaliamo che il C.M.D.L. in previsione delle prossime amministrative che si terranno nel mese di maggio, ha deciso di partecipare a questa tornata elettorale, costituendo una lista civica formata solamente ed esclusivamente da lavoratori di diverse aziende lontana da tutti i partiti di qualsiasi schieramento, denominatasi MOVIMENTO POPOLARE DIGNITA' E LAVORO.
Tale iniziativa, va letta solamente per tutto quello che abbiamo elencato sopra, cioè siamo stanchi di subire passivamente questa politica e questi politici che non ci rappresentano. Non abbiamo nessuna presunzione di riuscire nell'intento. Ci proveremo. Apparteniamo a quelle parte di popolazione che preferisce agire, metterci la propria faccia, prendersi le proprie responsabilità. L'obbiettivo che ci prefiggiamo, è quello di far eleggere uno o più consiglieri, solo così potremo dire la nostra sul modo di fare politica, in questo ormai desolato territorio dove tra un po non crescerà neanche l'erba. Quindi chiediamo agli amici, colleghi, ex colleghi e a tutti quei cittadini che hanno a cuore le sorti di questo nostro territorio, di darci una mano, di sostenere questa lista civica che non ha altro scopo, se non quello di amministrare un bene che abbiamo in comune, dove noi tutti abbiamo l'obbligo e il dovere di salvaguardare.
IL PRESIDIO
Oltre alle storie che vengono narrate (che fra l'altro una ci riguarda molto da vicino, nel libro si parla della lotta svoltasi in Novaceta), c'è una intervista a Luciano Gallino, uno fra i più autorevoli sociologi del lavoro nel nostro paese. Le risposte che il sociologo ha rilasciato alla giornalista, ci fa capire come e perché il mondo del lavoro sia entrato in una crisi, che per i suoi aspetti e dimensioni sembra quasi... irreversibile.
Citiamo solo alcuni stralci dell'intervista, dove la giornalista pone delle domande al professore che ne dà risposte.
-Giornalista:
"Professore, le manifestazioni degli operai sono sempre state nelle piazze. Due anni fa però i lavoratori hanno aperto la cosiddetta stagione dei tetti. Qual è stata la molla che li ha spinti verso l'alto?"
-Sociologo:
"i lavoratori sanno benissimo che una notizia che non compare in tv non esiste. Oggi l'informazione è tutta in televisione e salire sui tetti è lo strumento per essere presente nel mezzo di informazione dominante. Se la modernità della comunicazione è la tv e in subordine la rete ,persone sull'orlo della disperazione, perché non hanno interlocutori e vedono che lo stesso sindacato fatica ad accogliere le loro richieste, ricorrono a questo mezzo dei tetti, che assicura almeno per qualche giorno un po' di visibilità. Non è detto che si ottenga sempre il risultato sperato, ma ogni tanto potrebbe funzionare, magari qualche politico si attiva. Il ricorso al tetto non è comunque un buon segnale".
-Giornalista:
"si citano sempre le cifre:400.000 cassa integrati in Italia, la disoccupazione aumenta al 10%. Dietro a ognuna di quelle cifre c'è una persona con propri desideri, sogni, aspettative, rapporti familiari e di amicizia. Ma nessuno ne parla. Quando abbiamo in cominciato a considerare la persona solo come un numero o peggio ancora, come ha scritto lei, solo come una merce?".
-Sociologo:
"c'è un grande processo storico che riguarda l'alternanza di mercificazione e de-mercificazione. Per larga parte dell'Ottocento e dell'inizio del Novecento il processo è stato quello di mercificare il lavoro, considerarlo una merce come le altre. Il che vuol dire che se la merce è abbondante viene pagata poco, se è scarsa, magari attraverso vie artificiali come la sindacalizzazione, viene pagata di più. Nel dopoguerra, in Europa occidentale nei primi 35 anni c'è stato un grosso processo di de-mercificazione. Sono stati considerati diritti che prima non erano riconosciuti: il sistema sanitario nazionale non esisteva, si è introdotta l'indennità di disoccupazione, si è stabilito il diritto ad essere considerati come persone dentro le fabbriche. E' stato un trentennio di de-mercificazione. Per citare solo un caso: nel 1944 la ricostituenda Organizzazione internazionale del lavoro riscrive lo statuto e nel primo articolo dice che il lavoro non è una merce. Questo messaggio ha improntato la politica e l'economia per 30 anni. Negli anni 80 c'è stata una controffensiva nei confronti delle conquiste del lavoro, una nuova ondata legislativa che è andata verso la mercificazione. In Europa non esisteva il lavoro in affitto che è il simbolo più sgradevole del lavoro ridotto a merce: ti usano per due giorni e vieni affittato da una azienda a un'altra. In Italia più che in altri paesi si afferma questo principio, sancito dal pacchetto Treu del 1997 e riconfermato nel 2003, con la legge che porta a oltre 40 le tipologie di lavoro possibili. Nonostante in Italia esista una pattuglia abbastanza agguerrita di giuristi del lavoro che hanno dichiarato che il lavoro non è una merce, quest'idea ha fatto comunque presa nella cultura politica. I diktat di Pomigliano e Mirafiori ne sono un esempio, fondati sull'idea che il lavoro è totalmente una merce e in quanto tale viene valutato sul centesimo di secondo: nell'accordo su cui c'è stato il referendum, su 34 pagine almeno 19 sono dedicate alla metrica del secondo, al come si lavora secondo per secondo, come si devono regolare i movimenti, come si usano i macchinari. La politica ha sostenuto questa mercificazione".
La recensione fatta dagli addetti ai lavori parla esclusivamente di un libro ben riuscito, perché la scrittrice ci ha messo l'anima nel realizzarlo, perché è stata capace di trascrivere in lettere tutte quelle emozioni e sensazioni che ha raccolto durante le interviste. Sono 10 capitoli che racconta, 10 storie piene di drammi e sofferenze. Una di queste storie le appartiene, perché anche lei da 3 anni è una lavoratrice-precaria. Nei ringraziamenti che fa al termine del libro, ci sono alcuni passaggi che determinano la grinta e la tenacia di questa professionista e prima di passare ad altro vogliamo chiudere con una sua riflessione: -"ci siamo chiesti mille volte se valesse la pena continuare a fare i giornalisti, perché il confine fra passione e pazzia può essere molto labile. Questo libro è anche la mia risposta a quella domanda : si, ne valeva ancora la pena, grazie a persone come voi". Solo una donna poteva "partorire" un libro di questo valore;
en bas le chapeau, elle est la dame Michela Giachetta
Vi invitiamo a leggere il libro.
Non avete idee, non state facendo nulla per uscire da questa disperazione. Voi emeriti "ministri" non pensate che inasprire sempre di più questa morsa, non pensate minimamente alla povera gente, a chi cade in disgrazia, a chi si ammala di tumore e di conseguenza perderà il posto di lavoro, perché dovrà curarsi con farmaci che non li faranno stare in piedi e quindi inabile al lavoro, senza avere la ben che minima assistenza dagli enti previdenziali? No, non ve ne fotte niente. Non pensate ai cassa integrati che hanno problemi giorno per giorno di trovare dei soldi per comprare qualcosa da mangiare, di cui nutrirsi!!. "Cari" ministri del governo Monti, Fornero, Passera, Catricalà, Griffi, Cancellieri ecc., sapete quanti milioni di italiani vivono in queste condizioni? Sapete cari signori ministri-tecnici che un rapporto dell'EURES 2011 ( SERVIZI EUROPEI PER L'IMPIEGO ) afferma che la disoccupazione causa un suicidio al giorno? Sapete che da gennaio ad oggi ( 15 aprile 2012 ) si sono suicidati 23 imprenditori?
Siete lontani anni-luce per capire i problemi di chi non riesce a sbarcare il lunario. Forse colpa dei vostri redditi milionari che vi offuscano il cervello e che non vi fanno capire cosa sono le necessità? Vorreste essere equi, ma siete peggio degli strozzini. Credete di "fare" e di "agire" per il nostro bene? Ma gli usurai di fronte a voi sarebbero solo dei dilettanti. Un consiglio, se vi mandano a casa, e se i vostri affari andranno male, credete, avete la stoffa e le capacità di fare questi due ultimi "mestieri" degni di voi.
Ci piace immaginarli così i nostri
tecnici-politici, mentre che
governano e mangiano festosamente
(vedi riquadro).
Si è cosi che ce l'immagginiamo, perché è solo questo che sanno fare, nient'altro che niente,
MANGIARE E FOTTERE IL PROSSIMO!!!!!
Tale iniziativa, va letta solamente per tutto quello che abbiamo elencato sopra, cioè siamo stanchi di subire passivamente questa politica e questi politici che non ci rappresentano. Non abbiamo nessuna presunzione di riuscire nell'intento. Ci proveremo. Apparteniamo a quelle parte di popolazione che preferisce agire, metterci la propria faccia, prendersi le proprie responsabilità. L'obbiettivo che ci prefiggiamo, è quello di far eleggere uno o più consiglieri, solo così potremo dire la nostra sul modo di fare politica, in questo ormai desolato territorio dove tra un po non crescerà neanche l'erba. Quindi chiediamo agli amici, colleghi, ex colleghi e a tutti quei cittadini che hanno a cuore le sorti di questo nostro territorio, di darci una mano, di sostenere questa lista civica che non ha altro scopo, se non quello di amministrare un bene che abbiamo in comune, dove noi tutti abbiamo l'obbligo e il dovere di salvaguardare.
IL PRESIDIO