Lo stallo in cui si è arenata la trattativa tra UNICREDIT e AVALON per la compravendita dell'area Novaceta nei prossimi giorni potrebbe sbloccarsi così come si auspicano i lavoratori Novaceta. Gli imprenditori di Avalon, di ritorno da Panama, già la prossima settimana potrebbero presentare a Unicredit l'offerta fatta dagli industriali panamensi per l'acquisto dell'area. Dall'esito di questa trattativa, ricordiamo ancora una volta, sono legate il futuro sia delle famiglie delle 160 persone attualmente in forza in Novaceta che da 3 anni "vivono" in cassa integrazione, sia la ripresa lavorativa della ditta stessa, una AZIENDA LEADER a livello internazionale nel suo settore. In una fase così delicata e con la cassa integrazione in scadenza il 22 luglio prossimo non poteva che accadere qualcosa che ha del grottesco e del ridicolo: l'opposizione che il curatore fallimentare, dott. Carlo Giraudo, sta attuando a riguardo del prolungamento della cassa integrazione stessa; opposizione che a dire del curatore fallimentare è legittima in quanto non è sua conoscenza nessuna norma di legge che potesse fare scattare una deroga! La svolta, come sempre, l'ha data il presidio dei lavoratori Novaceta giovedì 23 giugno 2011 manifestando davanti agli uffici della Regione a Milano per sensibilizzare le istituzioni, che hanno accolto una loro delegazione per un incontro com le autorità competenti, le quali hanno spiegato alla delegazione che a differenza di quello che dice il curatore fallientare, esistono tutti i requisiti affinchè venga approvata una deroga di altri 6 mesi alla cassa integrazione straordinaria. A questo punto riteniamo opportuno che ci sorgano delle perplessità sull'operato del dott. Carlo Giraudo; è vero che il suo compito primario è quello di tutelare tutti i creditori del fallimento Novaceta, ma non ha mai considerato la parte per noi più importante, il lato umano di questa vicenda: tenere in considerazione i lavoratori che da 36 mesi vivono con solo 800 euro di cassa integrazione al mese!L'unico ruolo che si è ritagliato è quello di tentare a tutti i costi di vendere macchinari e smantellare pezzi di reparti che in una ipotetica ripartenza a seguito dell'esito positivo della trattativa la loro assenza potrebbe compromettere l'efficienza dell'impianto produttivo. La fretta, la frenesia isterica di chiudere il fallimento Novaceta non è chiara: non esiste nessuna giustificazione proprio in questa fase, dove la banca Unicredit si è fatta carico di far fronte alle spese che il curatore fallimentare deve affrontare per tenere in vita lo stabilimento fino a fine anno, facendo così cadere tutte le perplessità del dott. Giraudo sul fatto di dover a tutti i costi reperire i fondi per continuare l'attività aziendale, non dovendo lui tirare fuori nemmeno un centesimo! Inoltre da un tavolo svoltosi in Prefettura il giorno 6 giugno 2011 il vice prefetto alle parti interessate alla compravendita ha ipotizzato in massimo 3-4 mesi il tempo massimo per concludere la trattativa, tempistica alla quale solo il curatore fallimentare sembra non essere d'accordo! In conclusione per quanto scritto sopra è un nostro diritto ottenere ulteriori 6 mesi di proroga. Caro dott. Giraudo, si metta il cuore in pace e adempia al suo dovere, prenda carta e penna e presenti una istanza al Giudice per presentare la richiesta di una deroga alla cassa integrazione in prossima scadenza.
Vogliamo inoltre ricordare a tutti i colleghi che non hanno partecipato (per problemi ovviamente più importanti)al presidio in Regione ricordiamo ancora una volta che il loro futuro è nelle nostre mani e sarebbe ora di smettere di delegare le proprie responsabilità ad altri. Occorre la presenza fisica di tutti perchè potrebbe essere importante una grossa mobilitazione nel momento in cui iniziasse la fase decisiva della trattativa tra Unicredit e Avalon.
Chiudiamo ancora una volta con il nostro motto: "CHI LOTTA PUO' PERDERE, CHI NON LOTTA HA GIA' PERSO!"
Comitato dei lavoratori e C.U.B.
Rimaflow vuole vivere
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