sabato 21 gennaio 2012

"LE ISTITUZIONI MANTENGANO LE PROMESSE"

Milano, 11 gennaio 2012

Provincia di Milano : 8^ Commissione Lavoro

Intervento di Mario De LucaComitato Magentino Dignità e Lavoro

Vogliamo ricordare che questa storia nasce nel 2003, nove anni fa, quando qualcuno stanco di dividendi onesti agli azionisti decide di decuplicare i profitti con il minimo sforzo, anzi senza alcuno sforzo. Semplice, basta chiudere la fabbrica e speculare sulle aree immobiliare. Semplice ed efficace. Del resto su questa Provincia il giochino era già stato sperimentato. Arese docet. Ma anche a Magenta, l’area Plodari e l’area Laminati hanno arricchito immobiliaristi, costruttori , affaristi e non solo. Perché non riprovare con 220 mila m2 di aree a ridosso del Parco del Ticino e limitrofe alla superstrada Milano-Cusago-Boffalora-Malpensa ?
 Ma com’è possibile, che quando i soci inglesi di Novaceta, certamente a causa di una crisi mondiale dell’acetato, decidono di lasciare le quote italiane, si presenta per rilevare tutto, e gli si da credito, un immobiliarista ? Questi rassicura tutti di voler rilanciare il prodotto, tra l’altro, quello italiano mai in crisi. Ma come è possibile che nessuno si accorga che la famiglia Cimatti, leader mondiale, con le sue società, Norman 95, Lasa , con partecipazioni in Eurinvest, Real Estate ed altre, tutte imprese inserite nel settore immobiliare con particolare attenzione alla gestione “dinamica” degli immobili, cioè rilevare, ristrutturare e vendere. Com’è possibile che tutti non si accorgano dell’imminente furto che sta avvenendo a danno dei lavoratori. Sorrisi e strette di mano ai nuovi se-dicenti imprenditori che “portano occupazione sul territorio”. Ebbene, conservo ancora ritagli di giornali dove istituzioni locali e parti sociali plaudano ai nuovi imprenditori. Ma Novaceta non era in crisi, in quegli anni si producevano e vendevano 14.000 tonnellate-anno di filato pregiato, in tutto il mondo. Una raffinata specializzazione con tecnologia all’avanguardia che dava lavoro a 600 dipendenti e ad altrettanto indotto. Ma com’è possibile dare credito ad immobiliaristi, con capitali enormi, che comprano simultaneamente, la Nuova Raion di Rieti, in centro Città su aree, vedi adiacente zuccherificio, già oggetto di mega speculazioni edilizie., la Filatura di Gozzano con vista sul Lago D’Orta e Novaceta messa in una posizione invidiabile dal punto di vista immobiliare. Ebbene Babbo Natale l’ha avuto vinta, tranne che per un Consigliere Comunale di Magenta che con una mozione a sorpresa fa vincolare le aree Novaceta a vocazione industriale per i successi 4 +5 anni. Una mossa che Cimatti proprio non si aspettava. Un David qualunque che spiazza Golia. Ma se le intenzioni di Cimatti erano quelle di rilanciare un Polo Cellulosico quale assicurazione migliore poteva essere data da stabilità urbanistica industriale ? Invece Cimatti già nel 2005, mentre prometteva investimenti e presentava impossibili piani industriali ed aveva accesso, per improbabili ristrutturazioni, alla cassa integrazione, contemporaneamente vendeva le aree ad Unicredit che le acquistava col vincolo ma con la sicurezza di mettere su le mani a breve termine. La storia, poi, fino ad oggi la conoscete.
Un veloce salto ad oggi per sottolineare che l’attuale proprietà ha rilevato le aree quando lo stabilimento produceva e quando i lavoratori erano occupati. Erano occupati su quelle aree che loro e le loro famiglie e con il loro lavoro hanno reso importanti. Unicredit le ha rilevate con l’unico obiettivo di ricavarne profitti con ogni mezzo. La Magistratura accerterà responsabilità, corruzioni e collusioni e stabilirà se la fermata degli impianti è stata causata da crisi industriale oppure è stata causata da ignobili appetiti e quindi pianificata. Quando Unicredit ha acquistato c’era il vincolo industriale. Le ha acquistate certamente ad un prezzo conveniente proprio a causa di quel vincolo ed è questo che noi chiediamo alle istituzioni, che quel vincolo resti, oggi e sempre, anche dopo le demolizioni in corso, secondo noi, illegittime. I lavoratori rivendicano solo il lavoro. Unicredit ha la capacità e la possibilità, di pianificare, questa volta utilizziamo il termine in positivo, le future attività sulle aree. Le istituzioni si sono rese disponibili a rivisitazioni dei vincoli sulle aree.
A tal proposito vogliamo riportare di seguito, in sintesi, alcune dichiarazioni dei partecipanti l'incontro in Provincia del 02 dicembre scorso.
L'assessore Del Nero conferma che a seguito di “ipotesi rilevate inconsistenti, non accettavamo cambiamenti sulle aree se non a fronte di risorse industriali”., Rafforza il profilo il Sindaco di Magenta Del Gobbo :” sul PGT abbiamo confermato la destinazione d'uso ( cioè quella industriale), a meno che non si occupi il personale Novaceta”. Poi è ancora più esplicito :” siamo anche disposti a cambiare destinazione d'uso delle aree ed a varianti sul PGT a fronte di un accordo scritto”.
Pertanto, anche a fronte di queste assicurazioni, chiediamo da parte di Unicredit un impegno scritto che preveda in tempi brevissimi e progressivi, l'assunzione di tutti i lavoratori licenziati, anche in attività diversificate.Non ci vuole molto. Manca solo un po’ di coraggio e di buon senso da parte di tutti.
Mario De Luca

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